
L'arte a Zeddiani porta il suo nome
Sarebbe impossibile parlare di Zeddiani, della sua identità, della cultura e delle sue tradizioni senza fare cenno alla figura di Zia Veronica, conosciuta ed apprezzata sia come donna che come artista, scomparsa pochi anni fa.
L’arte, a Zeddiani, porta innanzitutto il suo nome. Zia Veronica ha raccontato per anni scene di vita quotidiana, paesaggi, lavoro, feste e momenti, solo apparentemente lontani, che evocano alla vista familiarità, profondo senso identitario e sentimenti sempre attuali.
Sono poche le case zeddianesi in cui non sia presente almeno una sua opera, che sa donare ad un ambiente sprazzi di colore ricchi di significato. Per decenni Zia Veronica ha raccontato tanto di Zeddiani, ora sta a noi raccontare Zia Veronica
Il Sindaco di Zeddiani
Claudio Pinna
L'essenza di Zia Veronica
L’occasione di occuparmi dell’organizzazione della seconda edizione della mostra in sua memoria, mi ha dato la grande opportunità di poter ammirare tantissime delle sue opere possedute dai miei compaesani e quindi di farmi un’idea ancora più chiara di chi fosse Zia Veronica.
Per lei, persona buona e semplice, colma di tanta dolcezza da donare a chiunque le andasse vicino, e capace di vedere la sostanza delle cose, era importante l’opera degli uomini e delle donne, che col loro lavoro procuravano le risorse necessarie al sostentamento della famiglia, erano importanti la religiosità e le tradizioni, raffigurate sempre in atmosfere allegre e serene, ed erano importanti i momenti conviviali, che rendevano la vita degna di essere vissuta.
Zia Veronica vive tutt’oggi nei colori, nelle atmosfere, nelle persone rappresentate nei suoi dipinti; e tanta bellezza e ricchezza d’animo merita di essere ricordata, omaggiata e diffusa, soprattutto da parte di tutti coloro che, come me e i miei compaesani, hanno avuto la fortuna di conoscerla e possono “raccontarla” al resto del mondo.
L’Assessora alla Cultura
Cristina Dessì
Una grande festa per zia Veronica
Lungo le vie del paese e dentro le case dei collezionisti di Zeddiani verranno esposte le opere di Zia Veronica. I due percorsi, che accompagneranno i visitatori, si snodano tra le viuzze del centro storico, tra i murales, i monumenti e gli scorci del paese. Nella cartina sono segnati in legenda, con dei numeretti, i punti di interesse e l’indirizzo tramite il quale è possibile ritrovarli facilmente. Tra le altre novità di quest’anno vi sono le esposizioni degli artisti locali e degli artigiani che arricchiranno i percorsi con le loro creazioni. Per rendere maggiormente conviviale la visita a Zeddiani, saranno organizzati stand di Food&Beverage che fanno da pendant alla calda ospitalità dei nostri compaesani. Come Pro Loco, vorremo lasciare il ricordo di una grande festa in onore a Zia Veronica, che possa rappresentare l’affetto che tutti noi abbiamo ancora per la nostra grande artista, l’orgoglio del nostro paese.
Il Presidente della Pro Loco
Giovanni Antonio Zireddu
L'arte naïve
Arte degli spontanei. Arte naïve. Naïve è termine francese, attributo al femminile. Designa un genere della produzione artistica del Novecento, non una corrente o un movimento, né forse una maniera. Traducibile col termine ingenuo, spontaneo o con gli italianissimi arte insita o candida, riferisce della purezza espressiva e poetica degli artisti che ebbero a farne parte, lontani dai circuiti della cultura ufficiale, dall’entourage che ruota attorno a mostre e musei, lontanissimi dalle accademie e dai sofismi della critica d’arte spesso loro avversa.
Tale condizione di estraneità li porta a rifugiarsi nell’idea di una natura immaginaria, colorata e fiabesca. L’artista naïf segue il proprio istinto fantasticando ed accentuando le forme senza tener conto delle regole tecniche o dei principi teorici dell’arte in voga al momento. I pittori naïf dipingono esprimendo una visione realistica e poetica del loro mondo interiore, priva di compromessi.
Il direttore artistico
Paolo Sirena
Le vie dell'arte naïve
Veronica Serra, in arte Zia Veronica, è nata nel 1923 a Zeddiani, il paese in cui ha trascorso tutta la vita e in cui ha maturato la sua singolare esperienza artistica. Il mondo che ci racconta affiora dai ricordi personali legati agli aspetti rassicuranti del vissuto, ai momenti di felicità o serenità in cui acquistano centralità la cultura e i valori “giusti” della tradizione.
La sua ricerca estetica coincide con quella etica e partecipa di quel respiro vitale che ritorna continuamente dal presente al passato, dalla terra al cielo, dalla sacralità ancestrale allo spirito cristiano attraverso le vie dell’arte naïve che sono fatte di emozioni, di incontri e di strade realmente percorse per quasi un secolo.
Un viaggio rituale che trova la sua sintesi nel giorno di festa, di mattina nella Processione e di sera nella danza “a circolo” della tradizione sarda, su ballu tundu. Nei due volti della festa si ritrovano i simboli dell’unione armonica fra gli individui, basata sul rispetto e sulla solidarietà, i valori sacri di una fede che Zia Veronica conserva in seno alla propria famiglia e si traducono, all’esterno, nella generosità di donare se stessa attraverso le sue creazioni e nell’augurio di felicità e abbondanza rivolto a tutta la “sua” comunità che, ancora adesso, la chiama affettuosamente, ma con antico rispetto, “Zia”.
La curatrice artistica
Flaminia Fanari


Rassegna d'arte diffusa lungo le vie del paese - Stand, degustazioni ed eventi musicali nelle piazze

Didattica
Visita la sezione dedicata alle attività didattiche nell'ambito dell'evento Zia Veronica, le vie dell'arte naïve