Veronica Serra, terminata la quarta elementare, rimane in famiglia, anche perché, avendo perso prematuramente la madre, il suo ruolo diventa fondamentale.

   Anche dopo il matrimonio continua a coltivare la sua passione per l’arte, all’inizio di nascosto: in questi tempi, l’arte non solo è una prerogativa maschile, ma, in un sistema economico che si fonda esclusivamente sull’utilità pratica, è considerata una perdita di tempo, una follia. Malgrado ciò, l’incontenibile creatività prende forma nelle sculture in tufo e in quelle in argilla, che fa essiccare al sole in modo naturale, e in una pittura che, rispecchiandosi nell’esuberante semplicità dei papaveri è capace di conquistare al primo sguardo.

Giugno 1969, Rosina De Cianni e la figlia Rimedia a casa di zia Veronica. Una testimonianza fotografica delle pitture murali realizzate da Zia Veronica nella casa di famiglia. Qui era raffigurato “Su Ballu tundu”.

   Sin da giovane, dipinge e ridipinge le pareti di una stanza della sua casa: alcune compaesane dicono di aver visto affrescati su una parete Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre, altre la rappresentazione del firmamento sul soffitto.

Flaminia Fanari – curatrice artistica