Sin da bambina, Veronica Serra dipinge su molteplici supporti occasionali, sperimenta di tutto con ciò che ha a disposizione. All’inizio, sigla i suoi primi lavori col solo nome di battesimo, poi, cambiando la firma, diventa Zia Veronica e manifesta con decisione una nuova consapevolezza di sé e della propria arte. Si notano un affinamento graduale delle tecniche e un nuovo ordine nell’orchestrazione compositiva che presuppongono una svolta, un incontro importante, un’immersione nell’arte, quella vera, ufficiale.

Negli anni ’60, il dottor Eligio Camarda, medico di Zeddiani, nota il talento creativo di Veronica e lo segnala alla moglie, la gallerista Mariangela Pippia, conosciuta come Lina. Lei vuole conoscerla, la incoraggia a continuare a dipingere e scolpire presentandole artisti, critici e collezionisti che gravitano attorno alla sua galleria oristanese. La galleria d’arte ha un nome evocativo, La colonna, che ben rappresenta la singolarità e il coraggio di una donna nel contesto culturale ancora “tiepido” e periferico di una città che diventerà capoluogo di provincia soltanto nel 1974.
Paolo Sirena – direttore artistico